sabato 23 marzo 2013
CC. Roma Regina Coeli - Nucleo T.P. - Gravi violazioni
Di seguito il contenuto della nota del Coordinamento regionale del LAZIO afferente l'oggetto.
Presso la C.C. Regina Coeli andare in ferie è diventata un’attività estremamente rischiosa: al rientro si rischia di trovare il proprio posto di servizio occupato da qualcun altro…….
Incredibile ma vero: il Commissario assegnato dal Dap sei anni fa con l’incarico di Coordinatore del NTP è stata assente una settimana per congedo ordinario e permessi per assistenza a genitore invalido – tutto debitamente programmato ed autorizzato – ma, rientrata in servizio, ha scoperto che il suo ufficio non era più suo, che il suo incarico era stato dato ad un ispettore, e che lei era stata incaricata di fare il Vice Comandante di Reparto.
L’iperattiva Direzione di Regina Coeli proprio durante quei pochi giorni – che coincidenza - ha firmato due ordini di servizio, il primo, il 16 marzo, per toglierle il comando del NTP, il secondo – il giorno 19 - per assegnarlo a quello che il Commissario ricordava essere da 10 mesi il suo vice, e con incredibile rapidità lo ha notificato ai Vice Direttori dell’istituto, al Comandante ed ai due Vice Comandanti ( sì, ce n’erano già due ), ai responsabili delle unità operative, lo ha inoltrato al Provveditore Regionale e lo ha comunicato a tutte le sigle sindacali: a tutti, insomma, tranne che alla diretta interessata, la quale, ignara, già sabato ha cominciato a ricevere telefonate da varie persone che avevano letto la disposizione.
Si può immaginare il suo stato d’animo quando, superato l’ingresso dell’istituto, il giorno in cui ha ripreso il servizio, non sapeva se dovesse recarsi, al suo ormai ex ufficio o se dovesse dirigersi verso quello delle altre due vice comandanti, dove, date le anguste dimensioni, un terzo funzionario sarebbe collocabile solo ricorrendo alle scrivanie a castello.
Ha deciso di recarsi al NTP, e ha trovato il personale che ormai prendeva ordini dall’ispettore, il quale agiva con piena padronanza, dato che lei non era più titolare di un bel niente, e si è sentita ospite in casa propria: si, perché dopo sei anni un ufficio lo senti un po’ come casa tua, soprattutto, se, come il Commissario in questione, sei abituato a trascorrere lì 10 ore al giorno, anche il sabato, quando magari preferiresti portare tuo figlio al parco anziché restare accanto al “tuo” personale per organizzare un ricovero urgente o la traduzione del detenuto che ha appena ottenuto gli arresti domiciliari a Crotone.
Di fronte all’adozione di provvedimenti del genere questa sigla non può non chiedersi se questo sia il giusto premio per chi da tanto tempo si dedica seriamente a svolgere il proprio servizio, garantendo disponibilità di orario, continuità nella presenza, reperibilità anche dopo l’orario di lavoro, educazione e rispetto nei rapporti con i collaboratori e i superiori, impegno nella creazione e nel mantenimento di buone relazioni con gli interlocutori esterni all’istituto….
La Uil ritiene che l’ordine di servizio in oggetto sia viziato da carenza di potere – poiché emesso da chi a ciò non è titolato – e da insufficiente motivazione, dato che:
la mobilità e le assegnazioni dei funzionari sono prerogative del DAP e non delle singole Direzioni;
viola le procedure di nomina dei coordinatori previste dal nuovo modello organizzativo delle traduzioni, entrato in vigore giusto 2 giorni prime dell’ordine di servizio in oggetto;
non si può sostenere che all’interno dell’istituto vi sia “carenza di personale”, se invece vi sono già 3 Commissari ( un’abbondanza inusitata per Regina Coeli ), e impiegarli tutti all’interno per affidare un NTP da 90 unità ad un ispettore che oltretutto non ha mai ricoperto tale incarico è sintomatico di un distorto uso delle risorse umane e di una sfiducia totale verso i quadri direttivi del Corpo;
la circolare DAP – Direzione Generale del Personale e della Formazione - del 20 febbraio 2013 che prevede la presenza in orario pomeridiano, tra gli altri, anche dei funzionari, non dispone assolutamente che i coordinatori NTP debbano essere rimossi dal loro incarico per andare a coprire tali turni;
il funzionario de quo ha sempre meritato ottimi rapporti informativi e non è mai incorso in sanzioni disciplinari o penali.
Alla UIL piacerebbe infine anche conoscere quali direttive avrebbe impartito il Provveditore – pare 4 mesi fa – sul Commissario in oggetto, che, viene riferito, avrebbe compiuto il grave “errore” di denunciare alla magistratura i ripetuti episodi, verificatisi per oltre un anno nei locali del NTP, di insulti anonimi lesivi della sua dignità di donna e di funzionario del Corpo.
Senza assolutamente entrare nel merito delle indagini, ancora in corso ad opera di altra forza di Polizia, questa sigla ritiene doveroso evidenziare che in tale occasione i vertici dell’Amministrazione, pure informati della querela, non hanno intrapreso alcuna iniziativa di sostegno e tutela nei confronti di tale funzionario, che nel suo ambiente lavorativo è stata etichettata da qualcuno come “quella che denuncia i colleghi”.
La UIL crede che denunce del genere debbano invece essere presentate proprio per fare chiarezza e valorizzare l’onestà dei più, isolando ed individuando i colpevoli, e perciò chiede che di tale istanza si faccia promotore il Comitato per le pari opportunità esistente presso il DAP, affinché intervenga nello specifico e si impegni, a livello generale, a diffondere una cultura di accettazione della differenza di genere come elemento di arricchimento del patrimonio umano e professionale dell’Amministrazione.
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